Pil italiano in calo nel 2014 e nel 2015
Non crescerà più dello [textmarker color=”C24000″]0.2% nel 2014[/textmarker] e dell’[textmarker color=”C24000″]1% nel 2015[/textmarker] il prodotto interno lordo italiano. E’ quanto stima il centro studi di Confindustria. Previsioni che si differenziano di netto dalle precedenti considerazioni effettuate dallo stesso istituto, quando cioè la previsione di crescita era stata calcolata allo 0.7% per quest’anno, e all’1.2% per il prossimo.
Produzione italiana in negativo
Il ribasso delle stime di crescita del pil italiano sono state spiegate con un netto calo dell’attività produttiva nel primo trimestre del 2013, che ha portato ad una variazione per l’anno in corso pari a meno dello 0.2%.
[b_cciaa_bilanci]Italia in crisi
Secondo il centro, una fetta consistente di ciò che è stato perso durante la crisi non verrà recuperata. Si parla di nove punti di pil, per una caduta della produzione industriale pari al 23.6%. Gli esiti negativi più pesanti li hanno subiti le costruzioni (-43.1%), i consumi delle famiglie (-8%), e gli investimenti (-27.6%). Senza dimenticare la caduta dell’occupazione a meno 8 punti percentuali, e la diffusione delle condizioni di povertà ad ulteriori 3 milioni di persone.
Come Confindustria propone di uscire dalla crisi
Il rilancio dell’economia italiana, secondo Confindustria, non necessita di manovre correttive. Per il centro studi, la base da cui ripartire è rappresentata dagli investimenti. E dallo sfruttamento dei fondi europei, il cui valore – secondo Confindustria – si aggira intorno ai 20 miliardi di euro l’anno per il periodo 2014-2020. Se simili risorse venissero utilizzate in maniera ragionata ed adeguata, Confindustria ha stimato un aumento della crescita di almeno mezzo punto l’anno.
Fonti Il Sole 24 Ore
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