Rischio aumento Tari, i metri quadrati in visura non evitano i ricorsi

Metri quadrati in visura, cosa comporta

Con le ultime disposizioni del Catasto, sarà possibile visualizzare la superficie catastale espressa in metri quadrati all’interno delle visure catastali. Una manovra che tornerà utile ai contribuenti per verificare sia la coincidenza tra le planimetrie accatastate e lo stato attuale dell’immobile, sia la corrispondenza dell’importo Tari con la somma richiesta dal Comune.

Rischio aumento Tari ricorsi metri quadrati in visura catastale

Rischio aumento Tari

La base imponibile per la tassa sui rifiuti dovrebbe equivalere all’80% della superficie in metri quadrati, con l’esclusione delle aree scoperte come balconi e terrazzi. Attualmente, il tributo si paga tramite l’autocertificazione da parte del proprietario della superficie imponibile.
Il rischio, tuttavia, è quello di un aumento degli importi richiesti per la Tari, poiché – come hanno denunciato Confedilizia ed altre associazioni di categoria – non è ancora chiaro se i Comuni calcoleranno il tributo sulla superficie calpestabile o su quella accatastata, che tiene in considerazione anche il rimanente 20% di valore attualmente escluso dal calcolo. In aggiunta, il rischio di aumenti ed errori sul calcolo della Tari aumenterà per i numerosi immobili ancora privi di planimetrie aggiornate.

Tari illegittima, come evitare di pagarla

Dopo aver scoperto l’eventuale incongruenza tra la metratura dichiarata nella visura catastale e quella effettiva, si può evitare di pagare una Tari ‘gonfiata’ facendo correggere i dati catastali. La richiesta di aggiornamento catastale si può effettuare avvalendosi di un tecnico professionista.
Le associazioni di categoria, dal canto loro, hanno dato disponibilità a sostenere i cittadini che ritengano giusto fare ricorso perché costretti a pagare un importo Tari non regolare. Per avviare la procedura, ci si può rivolgere al Tar, alla Commissione Tributaria, o direttamente al Comune di competenza.

Fonti Confedilizia, Il Resto del Carlino, La Stampa

[spacer style=”2″ icon=”9998″]

[banners]