Sei un cattivo pagatore? Ecco come scoprirlo online

 

Cattivo pagatore: cosa fare se si è stati segnalati nelle banche dati della Centrale rischi e dei SIC? Quando avviene la cancellazione del nominativo? Ecco tutto quello che devi sapere.

Essere segnalati come “cattivo pagatore” è una sorta di “bollino nero” che ti viene attribuito e che comporta una pessima reputazione creditizia agli occhi delle banche e degli istituti di credito.

Ma speso non si sa che basta pagare in ritardo soltanto un paio di rate per due mesi anche non consecutivi che la credibilità crolla.

Sapere come evitarlo e quando è possibile la “riabilitazione” è fondamentale per la gestione degli impegni finanziari.

Essere un cattivo pagatore significa non avere accesso al credito o averlo a suon di maggiori e costose garanzie, significa vedersi negare l’utilizzo di una carta di debito o di credito e significa non poter progettare per alcuni mesi o anni investimenti che esulino dalla routine quotidiana.

 

 

 

 

Chi è il cattivo pagatore?

È considerato cattivo pagatore colui che non adempie alle proprie obbligazioni nei confronti di banche o intermediari finanziari o che adempie in ritardo a due scadenze per un minimo due mesi.

Basta, infatti, pagare oltre termine un paio di rate per finire nelle famigerate banche dati della Centrale rischi e dei SIC (i Sistemi di informazioni creditizie).

In altre parole, diventa cattivo pagatore chi non rispetta il piano di rimborso di un prestito o di un finanziamento stipulato con un istituito di credito.

La segnalazione avviene indipendentemente dal fatto che il mancato pagamento da parte del debitore sia dovuto da difficoltà economiche o da semplice negligenza. Il solo mancato rispetto di un numero minimo di due rate comporta la segnalazione alle banche dati della CR o dei SIC e l’attribuzione dell’appellativo di cattivo pagatore.

Essere bollati come “cattivo pagatore” ha dei risvolti finanziari negativi. In generale si potrà comunque avere un conto corrente, ma sarà negato il fido, a meno che la segnalazione non riguardi un caso di lieve ritardo nei pagamenti.
Inoltre, sarà pressoché impossibile ottenere nuovi prestiti o, più banalmente, nuove carte di credito.

Per questo, richiedere una visura cattivo pagatore è il primo punto di partenza per pianificare i propri progetti finanziari.

 


Le banche dati della CR e dei SIC

In Italia sono presenti differenti banche dati che raccolgono e gestiscono le informazioni relative ai mutui, ai prestiti e ai finanziamenti accesi da privati e imprese.

La principale e storica è la Centrale rischi CR gestita direttamente dalla Banca d’Italia.

Successivamente, si sono affiancate altre società private che hanno iniziato a svolgere la stessa funzione, ma senza essere sottoposte al controllo da parte di Bankitalia.

Le principali sono:
• Crif Eurisc
• CTC
• Experian

Il loro funzionamento è simile. Ogni volta che un correntista richiede o accende un mutuo o un finanziamento, l’intermediario finanziario che apre un’istruttoria o glielo concede deve trasmettere le informazioni relative alle banche dati della CR e dei SIC.

Mentre l’invio dei dati dei crediti e delle garanzie concesse è obbligatorio nei confronti della Banca d’Italia, quello verso i SIC privati può essere facoltativo. Per questo, potrebbe capitare che un cattivo pagatore sia segnalato nell’archivio di un SIC e non in un altro concorrente.

Per questo, per sapere se si è bollati come cattivo pagatore è bene richiedere una visura presso tutte le banche dati.

 

 


Cattivo pagatore: come avviene la trasmissione dei dati?

Bankitalia e i SIC ricevono informazioni dagli intermediari partecipanti (vedi sotto) in tre differenti momenti:
1. In fase di istruttoria, quando un privato o una società richiede l’accensione di un mutuo o di un finanziamento
2. In fase di concessione del mutuo o finanziamento
3. Mensilmente, con l’aggiornamento dei dati relative alle posizioni aperte

Una volta raccolte tutte le informazioni relative ai crediti e alle garanzie concesse ai propri clienti o ad altri intermediari, la Banca d’Italia e gli altri Sistemi di informazioni creditizie privati trasmettono mensilmente agli intermediari partecipanti un prospetto con i dati relativi a:
• L’ammontare dell’indebitamento dei clienti
• Il tipo di esposizione
• Notizie sulla regolarità o meno dei pagamenti

Interrogare le banche dati è sempre possibile.
Trattandosi, però, di informazioni riservate, non tutti possono accedere agli archivi.

 

Cattivo pagatore: chi può accedere alle banche dati?

La Banca d’Italia e i SIC svolgono un’attività che ha la funzione pubblica di tutelare la solidità del sistema creditizio italiano fornendo informazioni sulla solvibilità di coloro che richiedono un prestito.

Ma il fatto che svolgano una funzione pubblica, non vuol dire che le informazioni gestite siano anche di dominio pubblico.

Soprattutto i SIC, che svolgono la loro attività al di fuori dal controllo della Banca d’Italia, devono sottostare al rispetto di un codice deontologico denominato “Codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti”.

Siglato dalle più importanti sigle sindacali e approvato il 12 settembre 2019 dal Garante della privacy, il documento cita espressamente chi può accedere alle banche dati.

 

Soggetti partecipanti e soggetti accedenti

L’art.5 del codice di condotta afferma che “I partecipanti al SIC sono, in forza del Codice deontologico previgente, banche, intermediari finanziari e altri soggetti privati che, nell’esercizio di un’attività commerciale o professionale, concedono una dilazione di pagamento del corrispettivo per la fornitura di beni o servizi (…) che operano in un quadro di reciprocità nello scambio di dati con gli altri partecipanti”.

Ad essi vanno aggiunti anche altri soggetti (detti “accedenti”) che, pur non avendo il compito di trasmettere le informazioni agli archivi, possono solo consultarli. Sempre in base al citato art. 5 sono:
“• i fornitori di servizi di comunicazione elettronica e i fornitori di servizi interattivi associati o di servizi di accesso condizionato (tra cui, quindi, le società telefoniche)
• le imprese di assicurazione
• i soggetti autorizzati a svolgere le attività di vendita a clienti finali di energia elettrica e di gas naturale ai sensi della normativa vigente”

Da quanto detto, possono richiedere informazioni alle banche dati della Centrale rischi e dei SIC i soggetti partecipanti, gli altri soggetti accedenti e i diretti interessati, ovvero coloro i quali sono iscritti nelle liste degli archivi, personalmente o tramite un delegato (Tuttovisure.it, ad esempio, svolge la funzione di intermediario).

Anche gli stessi partecipanti possono, però, solo ricevere informazioni che riguardano persone o società clienti oppure che lo potrebbero diventare perché hanno presentato una domanda di finanziamento.

 

Visura cattivo pagatore: perché richiederla?

La presenza nel nostro Paese di banche dati che registrano la qualità o il deterioramento dei finanziamenti in atto è una prerogativa che ha diverse funzioni. Le informazioni disponibili negli archivi sono utili per:

• La Centrale rischi e i SIC: tramite gli archivi possono fotografare il merito creditizio del sistema creditizio italiano e monitorarne la stabilità

• Le banche e gli intermediari finanziari, che possono:
– monitorare la propria solidità finanziaria
– ottenere dati utili in caso di istruttoria
– conoscere la “storia creditizia” dei propri clienti e correntisti
– approntare prontamente misure di recupero crediti in caso di insolvenza dei debitori

• Privati e società allo scopo di:
– poter strappare condizioni più favorevoli agli intermediari finanziari nel caso ci sia una segnalazione positiva nelle banche dati
– conoscere la propria reputazione creditizia prima di richiedere un mutuo o un finanziamento
– adottare contromisure adeguate per poter uscire dallo status di “cattivo pagatore”

 

Quando si è segnalati nelle banche dati CR e SIC?

Il nominativo viene inserito nel momento in cui un intermediario finanziario apre un’istruttoria per decidere se concedere o meno un prestito a una persona fisica o giuridica.

Non si deve essere necessariamente un “cattivo pagatore” perché le posizioni creditizie vengono aperte sia con le note negative, sia con quelle positive.

Dunque, dal momento in cui si chiede un prestito, scattano diverse possibilità. Il nominativo resta visibile:

per i 180 giorni successivi alla richiesta di finanziamento e non oltre i 90 giorni successivi alla rinuncia del richiedente o al rifiuto della domanda da parte dell’istituto di credito

per 60 mesi dalla data di estinzione del debito o dal primo aggiornamento effettuato nel mese successivo alla data di scadenza del rapporto di credito, nel caso di segnalazioni positive; se sono presenti segnalazioni sia positive che negative relative a differenti finanziamenti, la durata della visibilità del nominativo è quella prevista per le segnalazioni negative

per 36 mesi dalla data di scadenza del contratto, nel caso di segnalazioni negative per morosità, grave inadempimento o sofferenza

Sono poi previste altre tempistiche in caso di ritardo nei pagamenti (situazione differente dalla segnalazione negativa per inadempimento). La segnalazione resta per:

12 mesi a partire dalla regolarizzazione dei pagamenti nel caso di 1 o 2 rate pagate in ritardo e a patto che in tale arco di tempo non vi siano altri ritardi

24 mesi a partire dalla regolarizzazione dei pagamenti se si pagano 3 o più rate in ritardo e sempre a patto che in tale arco di tempo non vi siano altri ritardi

 

Le segnalazioni possono essere cancellate?

Le segnalazioni, sia positive che negative, non possono essere cancellate su richiesta dei diretti interessati a meno che non riportino errori.

Vengono, però, cancellate automaticamente dopo il decorso dei termini indicati nel paragrafo precedente.

In caso di errori, la persona o società segnalata deve rivolgersi all’intermediario che ha compiuto la segnalazione e non alla Banca d’Italia o ai SIC. Solo se non si ottiene un riscontro, allora ci si può rivolgere al gestore della banca dati affinché solleciti l’istituto di credito ad effettuare le dovute verifiche.

 

Cattivo pagatore

 

Visura cattivo pagatore: cosa contiene il servizio di Tuttovisure.it

Grazie a Tuttovisure.it è possibile ottenere una visura cattivo pagatore comprensiva dell’interrogazione alle banche dati dei SIC con l’aggiunta di una visura protesti e pregiudizievoli. Non solo, in maniera facoltativa è possibile ottenere anche una visura presso la Centrale rischi e la CAI gestite dalla Banca d’Italia.

Ecco nel dettaglio cosa prevede il pacchetto.

Visura Crif

Eurisc è il più importante gestore privato di banche dati creditizie gestito dalla società Crif. Entro circa 10 giorni è possibile ottenere una visura che sarà inviata direttamente via e-mail. Nel caso di segnalazioni negative, i consulenti di Tuttovisure.it forniranno anche indicazioni utile per conoscere i tempi di cancellazione.

Visura CTC

Acronimo di “Consorzio per la tutela del credito”, CTC è un altro gestore SIC senza fini di lucro che fornisce informazioni positive e negative a banche, finanziarie, privati e aziende. La visura sarà recapitata via e-mail entro 2 giorni lavorativi dalla conferma di lavorazione della pratica.

Visura Experian

La banca dati di Experian Italia S.p.A. fornisce informazioni creditizie contenute nella sua banca dati come gli altri SIC, ma la metodologia di invio è leggermente differente. L’invio via e-mail della visura è possibile solo se il richiedente possiede un indirizzo di posta elettronica. In mancanza, il documento sarà inviato direttamente da Experian via posta ordinaria all’indirizzo fornito dal richiedente. I tempi di consegna, quindi, possono variare in base alla modalità di trasmissione della visura, ma in genere l’attesa è di 15 giorni lavorativi.

Visura Centrale rischi

E’ la banca dati gestita dalla Banca d’Italia a cui banche e finanziarie devono obbligatoriamente trasmettere le informazioni relative a prestiti e garanzie concesse. La sua richiesta è facoltativa e si aggiunge alle visure precedenti. L’invio della visura avviene in 5 giorni lavorativi via pec o in 15 giorni via posta ordinaria.

Visura CAI

La CAI è la Centrale allarme interbancario, anch’essa gestita dalla Banca d’Italia; vengono registrate le segnalazioni inerenti agli assegni emessi senza avere fondi a disposizione e alle carte di pagamento bloccate, rubate o smarrite. Anche questo è un servizio aggiuntivo da spuntare a discrezione del richiedente in base alle sue necessità. I tempi di consegna sono di circa 5-10 giorni lavorativi.

Visura protesti e pregiudizievoli

E’ un documento che elenca eventuali protesti e pregiudizievoli (come pignoramenti e ipoteche giudiziarie) che gravano sugli immobili del richiedente. La visura protesti e pregiudizievoli contiene l’elenco delle iscrizioni presenti nella Conservatoria dei registri immobiliari ed è disponibile entro 2 ore dal pagamento del servizio. A differenza degli altri report, per la visura protesti non è necessario fornire alcun documento di identità.

 

Il pacchetto può essere richiesto sia da una persona fisica che giuridica. Nel primo caso andranno forniti i dati anagrafici, il codice fiscale, il luogo e la data di nascita e i recapiti di contatto (e-mail compresa).
Nel caso di persone giuridiche andranno forniti la ragione sociale, il codice fiscale e la partita Iva, l’indirizzo della società i recapiti di contatto.

Per ogni ulteriore, lo staff di Tuttovisure.it è disponibile ad offrire assistenza via e-mail o via chat.

 

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