Banche, arriva il bonifico europeo

[custom_frame_center shadow=”on”]bonifico e nuovi codici iban[/custom_frame_center]

Cambiano gli strumenti per velocizzare e rendere più efficienti i controlli sui movimenti bancari dei cittadini italiani. Il Sepa credit transfer soppianta il bonifico ordinario, mentre il Sepa direct debit sostituisce il Rid, il rapporto interbancario diretto con cui un debitore autorizzava con continuità la propria banca a versare le somme richieste dai creditori. Nuove disposizioni in arrivo anche per i bonifici e i movimenti dall’estero.

Come si passa al bonifico europeo unico Sepa

Il nuovo bonifico europeo unico, valido per tutta l’area Sepa, può essere richiesto tramite lo sportello o, per i conti che lo prevedono, il web o il telefono. Conditio sine qua non sarà l’obbligo di indicare sempre il codice Iban del beneficiario. L’inserimento di debitore e creditore effettivi, invece, rimane facoltativo, a meno che non si superino quote di importo più alte, o si versi a determinate categorie di soggetti. Per quanto riguarda il modello che soppianta il Rid, il passaggio è stato automatico, senza oneri per i contribuenti, ma è possibile recedervi con almeno trenta giorni di preavviso.
Tramite il nuovo modello Sepa gli utenti potranno utilizzare sia il bonifico che l’addebito diretto anche per gli acquisti sui siti e-commerce.

Quanto costa il Sepa

Secondo Patti Chiari il prezzo medio del bonifico online effettuato dalle banche italiane non è cambiato rispetto a quello pagato prima del Sepa. Si parla di 62 centesimi se si versa online ad un altro conto della stessa banca o gruppo creditizio, e di 87 centesimi se, online, si effettua un bonifico su un conto extragruppo. Il web, in entrambi i casi, è più economico del versamento da sportello, dove il costo minimo di un bonifico su un conto dello stesso gruppo può oscillare da 1.1 a 6.25 euro.

Come si compila un bonifico online

[custom_frame_left shadow=”on”]Bonifico online[/custom_frame_left] Elemento indispensabile per effettuare un bonifico online è il codice Iban. Assegnato dalla banca con cui si è aperto il conto corrente, è reperibile via Internet, accedendo alla propria anagrafica dal servizio di banking online, o via carta, direttamente dall’estratto conto che viene inviato al cliente.
Con le nuove disposizioni è obbligatorio inserire l’Iban del beneficiario, mentre rimane facoltativa la compilazione dei campi relativi al debitore ed al creditore effettivi (rispettivamente l’ordinante e il beneficiario se diversi dall’intestatario del conto). L’obbligatorietà, per questi ultimi due campi, scatta nei casi in cui col versamento si superino determinati importi.
Le ultime sezioni per effettuare un bonifico online riguardano l’identificativo del bonifico, la descrizione o causale, e la tipologia. Le prime due caselle possono essere completate con informazioni utili ad identificare rapidamente le ragioni del pagamento effettuato o ricevuto. L’ultima, facoltativa, serve ad indicare se il bonifico è effettuato per pagare stipendi o fornitori, dividendi o pubblica amministrazione.

L’utilità del nuovo modello

I nuovi strumenti bancari, concepiti per armonizzare regole e procedure a livello europeo e come difesa contro evasione e riciclaggio, consentiranno di conoscere con maggior chiarezza la data di esecuzione e il beneficiario del bonifico, di eliminare limitazioni di importo e deduzioni al beneficiario, e di offrire servizi aggiuntivi come il Sct high priority, ovvero il pagamento che arriva al destinatario in giornata.

Bonifici esteri, stop alla ritenuta del 20%

[custom_frame_left shadow=”on”]Bonifici estero sospesa ritenuta[/custom_frame_left] Il mondo bancario italiano, oltre a doversi adeguare alle nuove disposizioni europee, si sta evolvendo anche per i bonifici a persone fisiche in arrivo da oltralpe, sui quali non è più attiva la ritenuta del 20%. La ritenuta, applicata dalle banche come strumento anti-evasione, è stata infatti considerata da istituzioni europee e ministero dell’economia italiano una misura obsoleta rispetto al più recente e innovativo accordo intergovernativo (Iga), automatico e multilaterale, con cui è garantito uno scambio di informazioni relative ai redditi di fonte estera dei residenti italiani tra l’America e gli altri paesi.
In riferimento ai movimenti esteri, altre due sono le novità fondamentali: la prima riguarda la soppressione della soglia minima per i conti correnti oltre confine da inserire nella dichiarazione annuale (dunque, ogni conto fuori del paese, seppur contenente pochi euro, va denunciato); la seconda è relativa al fatto che, in caso di beni all’estero, bisogna sapere con chiarezza se si è stati indicati come beneficiari effettivi, al fine di effettuare relativa dichiarazione e non rischiare di incappare in sanzioni e controlli fiscali.

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Cosa prevedeva l’obbligo della ritenuta

La misura della ritenuta del 20% partiva dal presupposto che ogni bonifico derivante dall’estero per una persona fisica residente in Italia, e non collegabile ad attività d’impresa o lavoro autonomo, andava considerata parte dell’imponibile soggetto a tassazione. Spettava al destinatario del bonifico fornire prova contraria, dimostrando alla banca, anche con un’autocertificazione, che l’importo ricevuto era un credito patrimoniale e non reddituale (ad esempio la restituzione di una caparra o di un finanziamento, o un acquisto che non ha avuto buon esito).

La sospensione

La difficoltà applicativa della misura sui bonifici dall’estero ha fatto scattare il provvedimento di sospensione da parte del direttore dell’Agenzia delle Entrate. Con tale disposizione, non solo viene bloccata l’operatività della ritenuta, ma si è anche deciso che gli acconti eventualmente già trattenuti verranno rimessi a disposizione degli interessati dagli stessi intermediari finanziari che li hanno ricevuti.

Addio contante

[custom_frame_left shadow=”on”]Aumento bonifici online[/custom_frame_left] Tutti i nuovi strumenti bancari che verranno implementati nei prossimi mesi sembrano partire dalla consapevolezza che i bonifici, più che i contanti, sono diventati  il mezzo di pagamento privilegiato dagli italiani. La stessa Bankitalia ha evidenziato che, se nel 2006 l’utilizzo del bonifico da parte delle famiglie era del 4% sul totale dei sistemi di pagamento al di fuori del contante, e quello delle imprese pari al 39%, nel 2012 le percentuali si sono gonfiate, raggiungendo l’8% per le famiglie, ed il 41% per le imprese. Nello specifico, a farla sempre più da padrone negli ultimi anni è stato il bonifico online, cresciuto di circa il 20% l’anno perché più conveniente e comodo da usare.

 

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore, Pmi.it