Bonus mobili ed elettrodomestici, come fare per ottenerlo

Bonus mobili ed elettrodomestici, chi coinvolge

Chi ha usufruito dal 26 giugno 2012 della detrazione del 50% sulle spese per lavori di ristrutturazione edilizia può continuare a farlo fino al 31 dicembre 2014 per godere di un altro sconto fiscale. Si tratta di un’ulteriore riduzione del 50% sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ comprati successivamente ai lavori edili per arredare gli immobili oggetto d’intervento.

Quali beni sono oggetto del bonus fiscale

Tra i mobili su cui è attiva l’agevolazione rientrano librerie, scrivanie, letti, armadi, tavoli, sedie, divani, materassi e tutto ciò che è necessario per integrare l’[textmarker color=”C24000″]arredamento dell’immobile ristrutturato[/textmarker]. Sono esclusi parquet, tende e porte.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici, la seconda categoria oggetto di sconto fiscale comprende, tra gli altri, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, stufe elettriche, forni, condizionatori e ventilatori elettrici.

Cosa prevede il bonus fiscale su immobili ed elettrodomestici

La nuova detrazione Irpef, pari nel 2014 al 50% del prezzo pagato, è a disposizione di chi ha fatto spese di intervento edilizio e successivamente acquisti non superiori ai 10.000 euro per comprare mobili e grandi elettrodomestici. Su quest’ultima spesa, la metà potrà essere scalata dal reddito Irpef in 10 rate annuali dello stesso importo.

Cosa fare per ottenere il bonus su mobili ed elettrodomestici

Lo sconto fiscale sugli arredi si ottiene se si dimostra di aver sostenuto spese per interventi di recupero edilizio dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014. Deve trattarsi di lavori agevolati del 50% per manutenzione straordinaria, restauro, ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da calamità naturali. I lavori edili di ristrutturazione devono aver avuto inizio prima dell’acquisto degli elettrodomestici e dei mobili, mentre non è indispensabile che le spese per gli interventi edilizi abbiano preceduto quelle per l’arredo.
E’ importante che i pagamenti degli arredi vengano effettuati con le stesse modalità usate per finanziare gli interventi agevolati di manutenzione, ovvero bonifico bancario o postale, bancomat, carta di credito e di debito. Non sono validi gli assegni né i contanti. E’ inoltre fondamentale conservare le ricevute di pagamento, le fatture d’acquisto dei beni e copia dell’estratto conto con l’avvenuto addebito.

Quali documenti dimostrano l’avvio dell’intervento edilizio

La data di inizio dei lavori di ristrutturazione edilizia potrà essere avvalorata dalle abilitazioni richieste per legge prima di avviare un intervento di tal genere, ma anche dalla comunicazione obbligatoria alla Asl o, dove essa non sia necessaria, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

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