Fattura elettronica, come richiedere la PEC per l’emissione

Fattura elettronica, cos’è

La fattura elettronica, a differenza di quella cartacea, va redatta con un pc, un tablet o uno smartphone, e va trasmessa telematicamente attraverso il cosiddetto Sistema di Interscambio (SDI). Questo protocollo verifica se la fattura contiene i dati obbligatori ai fini fiscali, il codice destinatario (o codice univoco) o l’indirizzo mail PEC del ricevente, e che partita Iva e codice fiscale dei due soggetti coinvolti esistano. Se il controllo risulta positivo, il SDI consegna la fattura al destinatario e fornisce ricevuta di recapito a chi l’ha trasmessa, con data e ora di consegna.
Ma come si richiede la PEC per ricevere la fattura elettronica?

Come richiedere la Pec per la fattura elettronica

La mail certificata PEC si può attivare online per ricevere ed inviare email con valore legale. A differenza della posta elettronica ordinaria, la PEC è garanzia di certezza e riservatezza dei contenuti e degli allegati trasmessi. La sua valenza rende inoltre la posta elettronica certificata opponibile a terzi in caso di contenzioso.
Richiedendo la PEC tramite il sito TuttoVisure.it si può scegliere la sua durata, il nome ed il dominio con cui identificare l’indirizzo, e l’intestatario della PEC stessa (azienda, professionista, privato). In base al tipo di PEC scelta, inoltre, si può avere più spazio nell’archivio. Con TuttoVisure.it si può decidere se richiedere la PEC Standard, Pro o Premium a seconda delle suddette caratteristiche che le contraddistinguono.
Avere un indirizzo PEC è obbligatorio per chi deve emettere o ricevere la fattura elettronica. Chi è invece esente dall’obbligo di emissione della fattura elettronica?

Fattura elettronica, chi è esente dall’emissione

Secondo quanto specificato dall’Agenzia delle Entrate, le categorie di soggetti esentati dall’obbligo di fattura elettronica sono tutti gli operatori sanitari (medici, farmacie, ecc.), le società o gli autonomi che beneficiano del regime di vantaggio e del regime forfettario, i piccoli produttori agricoli, le società sportive dilettantistiche e coloro che non risiedono in Italia.
Tra coloro che sono obbligati ad emettere fattura elettronica, comunque, ci sono alcuni soggetti a cui sono riservati dei vantaggi. Ad esempio, gli operatori in regime di contabilità semplificata che emettono solo fatture ed usano i dati delle Entrate non devono tenere i registri Iva. Per gli operatori Iva che emettono e ricevono solo fatture per pagamenti tracciati superiori a 500 euro, invece, i termini di accertamento fiscale sono ridotti di due anni.

Fattura elettronica, sanzioni e proroghe

Se non si rispetta l’obbligo di emissione di fattura elettronica, è prevista una sanzione amministrativa che va dal 90 al 180% dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato o registrato.
Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio 2019 che ha confermato l’obbligo della fattura elettronica ha però previsto delle proroghe, che riducono o eliminano le sanzioni.
Nello specifico, non sono previste sanzioni se il contribuente emette fattura elettronica oltre il termine stabilito per legge (ovvero il 30 settembre 2019 per i contribuenti mensili ed il 30 giugno 2019 per i trimestrali) ma comunque entro i termini utili per la liquidazione dell’imposta di periodo mensile o trimestrale. Le sanzioni sono invece ridotte al 20% se la fattura elettronica è emessa in ritardo ma consente la liquidazione periodica del mese o trimestre successivo a quello di competenza.