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Bonus 80 euro solo per spese ordinarie ed emergenze
E’ il risultato più significativo che emerge da un’indagine condotta da Nielsen per Osserva Italia. I dati parlano chiaro: più della metà dei dieci milioni di italiani a cui sono arrivati gli 80 euro di bonus voluti dal premier Renzi li spenderà per pagarsi [textmarker color=”C24000″]cibo, affitto, luce e gas[/textmarker]. A dimostrazione che il bonus, più che rilanciare l’economia, servirà a tamponare le emergenze in un contesto di forte crisi.
L’Italia che marcia indietro
La situazione odierna del nostro paese è infatti tornata a quella di cinquant’anni fa. A partire dall’[textmarker color=”C24000″]inflazione[/textmarker]. Da questo punto di vista a luglio 2014 l’Istat ha confermato un calo pari allo 0.1%, che ha un precedente solo nel 1959, quando l’indice era sceso dello 0.4%. E il trend non migliora se si guarda ai tanti altri settori nostrani, dall’edilizia alla produzione industriale, dai consumi all’occupazione.
I dati dell’Italia in crisi nel 2014
[paragraph_left][block][/block][block]Gli investimenti sul mattone, secondo l’Ance, quest’anno non raggiungeranno i 60 miliardi. Proprio come è successo nel 1967. Ma il ritorno al passato nel [textmarker color=”C24000″]settore immobiliare[/textmarker] è confermato anche dai dati sulle compravendite, che secondo Nomisma sono scese a 400mila nel 2013, superando il dato negativo che si era registrato a metà degli anni ottanta.Non va meglio nel mondo della [textmarker color=”C24000″]produzione industriale[/textmarker], dove l’indice elaborato dal centro studi Promotor su dati Istat è pari a 81.2, ovvero poco sopra l’80 raggiunto nel 1986. E sempre a questo anno è fermo il [textmarker color=”C24000″]reddito [/textmarker]pro capite che, secondo Confcommercio, si è letteralmente bloccato a quota 17.200 euro.[/block][/paragraph_left]
I consumi degli italiani nel 2014
La famiglia italiana media è tornata a consumare, nel 2014, il corrispettivo di una ventina d’anni fa. Stipendi bassi e tasse in aumento hanno contratto le [textmarker color=”C24000″]spese private per nucleo familiare[/textmarker] al di sotto dei 2.600 euro al mese che si spendevano qualche anno prima dell’entrata in vigore dell’euro. E proprio la [textmarker color=”C24000″]mancanza di lavoro[/textmarker], una delle cause che concorrono a tenere a freno la ricchezza degli italiani, ha raggiunto nel luglio scorso il tasso del 12.6%. Una percentuale mai raggiunta dal 1977.
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Che aiuto può dare il bonus da 80 euro
In uno scenario simile, il bonus di 80 euro funge da tampone più che da rilancio. Non è un caso se la percentuale di chi spende gli 80 euro renziani per i [textmarker color=”C24000″]viaggi [/textmarker]sia pari solo all’8%, né che chi li utilizza per [textmarker color=”C24000″]spese extra[/textmarker] come aperitivi o cene fuori sia relegato al 7% del campione scelto per l’indagine Nielsen. Così come è comprensibile che coloro i quali scelgono di pagarsi i vestiti con il bonus (la quota è dell’11% sul totale), vadano a caccia di capi utili al cambio stagione, e non di quelli che possono soddisfare il piacere dello shopping.
Non manca infine chi sceglie di accantonare il bonus per usarlo successivamente. Questo trend, più frequente nel nord Italia, coinvolge il 26% dei casi. Ma la scelta è mirata ancora una volta a risparmiare in previsione delle future spese quotidiane e delle emergenze.
E tu, hai ricevuto il bonus degli 80 euro? Come li hai spesi?
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Fonti Il Sole 24 Ore, Repubblica.it