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Cosa ha decretato il governo Renzi
La versione finale del decreto Renzi fa scomparire il processo che originariamente avrebbe attribuito un bonus crescente, pari al 4% del reddito complessivo, per i dipendenti che dichiarano fino a 16mila euro. In tal modo, il credito di 640 euro annui (ovvero gli 80 euro mensili) si estende a quasi tutta la platea coinvolta. Chi, ad esempio, percepisce 9mila euro l’anno, otterrà un reddito annuale al netto della tassazione aumentato del 7.3%. Percentuale che scende al 4.2% per chi percepisce 18mila euro, e al 3.3% per i redditi fino a 24mila euro. Sopra tale soglia il bonus si assottiglia ancora, fino ad azzerarsi a quota 26mila.
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Il caso degli incapienti
Caso più selettivo è quello di chi percepisce redditi fino a 8mila euro, ovvero i cosiddetti incapienti che non pagano l’Irpef grazie alle detrazioni già in vigore. Il bonus scatta solo quando l’imposta è abbattuta da voci diverse rispetto alle detrazioni per lavoro dipendente (ad esempio per la presenza di un familiare a carico), ed in rapporto al periodo dell’anno in cui si è lavorato. Ciò significa che chi lavora per tutto il 2014 ottiene i 640 euro pieni, mentre chi lavora 10 mesi ha diritto a 10/12 (533 euro), chi 6 mesi al 50% (320 euro), e così via. Questo perché la distribuzione del bonus è articolata in otto mesi (da maggio a dicembre), ma il diritto si matura in dodici.
Simona Di Michele
Fonti Il Sole 24 Ore