Richieste mutui e prestiti in diminuzione a luglio, le cifre di CRIF
A luglio, le richieste di mutui e prestiti da parte delle famiglie italiane sono rallentate rispetto alle stime di inizio anno. Lo ha confermato il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF, che ha raccolto i dati di oltre 85 milioni di posizioni. Sia per mutui che per prestiti, il numero di interrogazioni è risultato più contenuto in termini assoluti dall’inizio del 2019.
Rispetto a luglio 2018, sono le richieste di mutui e surroghe quelle che hanno registrato un calo maggiore, pari al -8,0%. In confronto al mese estivo dell’anno scorso, invece, i prestiti hanno subìto una variazione positiva per i prestiti.
Richieste mutui e prestiti, il paradosso del calo
Il calo delle richieste di mutui e prestiti a luglio 2019 ha sorpreso la CRIF stessa, visto che l’ultima rilevazione relativa al primo trimestre 2019 aveva evidenziato come fosse sceso, fino ad assestarsi all’1.7%, il cosiddetto tasso di default del credito al dettaglio (tra cui rientrano i mutui). Questo tasso rappresenta l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze ed i ritardi di tre o più rate nell’ultimo anno di rilevazione. Proprio per i mutui, tale tasso è sceso addirittura all’1.3%, ovvero al di sotto del livello pre-crisi dello scorso decennio.
Richieste mutui e prestiti, come si diventa cattivo pagatore
Quando si richiede un mutuo, un prestito o un finanziamento è bene ricordare che di tale operazione viene a conoscenza anche il sistema di informazioni creditizie del CRIF (ma anche di altre banche dati quali Experian e CTC). La segnalazione è utile agli istituti di credito per verificare la solvibilità di chi ha aperto quel finanziamento. In questo modo, chi richiede un mutuo o un prestito e non paga in tempo o paga in ritardo una o più rate viene segnalato come cattivo pagatore ad una delle suddette banche dati. La segnalazione come cattivo pagatore rende ovviamente più difficile la concessione di altri prestiti o finanziamenti, in quanto è indice di un grado basso di solvibilità del soggetto.
Se si viene segnalati in CRIF, la prima mossa da fare è richiedere una visura cattivo pagatore che consenta di verificare in quanto tempo si potrà essere riabilitati dalle centrali rischi. Va bene inteso che la cancellazione dalle centrali rischi è un’operazione che avviene automaticamente, a seguito del saldo delle rate non pagate o versate in ritardo, solo quando sia decorsa la relativa tempistica fissata dal codice deontologico relativo alla delibera 8 del 2004, che disciplina l’attività delle banche dati private.
Tale tempistica è subordinata a quella che si impiega per sanare il debito: più si attende per saldare quanto dovuto, più tempo si rimarrà iscritti nella lista dei cattivi pagatori.