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Come rateizzare i debiti col fisco
Le entrate vengono incontro ai contribuenti promuovendo il pagamento a rate. Un vantaggio, quello del debito tributario dilazionato, che non decade con il mancato adempimento delle rate, perché anche dopo la scadenza è prevista un’ulteriore rateizzazione del pagamento.
Tipologie di debito che si possono dilazionare: l’avviso bonario
[custom_frame_left shadow=”on”][/custom_frame_left] Uno dei debiti che si può rateizzare riguarda le imposte dichiarate con modello unico e non versate. L’insoluto è notificato dal fisco tramite avviso bonario, unitamente alla sanzione e agli interessi fissati al 10%. Per questo genere di debito sono previste fino a 6 rate trimestrali per somme non superiori ai 5.000 euro, e fino a 20 ogni tre mesi per quelle oltre tale soglia. La prima rata può essere versata entro 30 giorni dalla notifica. Se ciò non dovesse avvenire, si incorrerebbe nella decadenza del beneficio, nell’iscrizione a ruolo delle somme dovute, nella piena sanzione e negli aggi. Anch’esse, ad ogni modo, saranno somme rateizzabili.Accertamenti
Acquiescenza o accertamento con adesione seguono norme diverse. Il pagamento della prima rata può essere effettuato, rispettivamente, entro 60 ed entro 20 giorni dalla notifica. L’accertamento, in più, necessita di un verbale per formalizzare il dovuto. Il pagamento, in entrambi i casi, si può effettuare in 8 rate trimestrali di pari importo oppure, se la somma da pagare supera i 51.645,69 euro, in 12. Una differenza importante rispetto al debito per imposte dichiarate e non versate è data dal fatto che, in caso di accertamento, non si decade dal beneficio se il mancato pagamento di una rata diversa dalla prima viene sanato entro la scadenza della rata successiva. Inoltre, oltre all’iscrizione a ruolo, qualora il vantaggio dovesse decadere la sanzione prevista sarebbe pari al 60% delle imposte residue. Ma, anche in questo caso, il contribuente potrà dilazionare la successiva cartella di pagamento.
Cartelle di pagamento
In questo caso, la rateizzazione è automatica per somme fino a 50.000 euro. Oltre tale soglia, l’agente di riscossione può concedere al massimo 72 rate mensili. Si arriva alle 120 solo se il debitore si trova, per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica. Il beneficio delle rate, che decade se non ne vengono pagate otto (anche non consecutivamente), prevede che l’importo minimo di ciascuna sia di 100 euro.
[b_sic_equitalia]Fattura elettronica, arriva l’obbligo
Un altro importante passo avanti, compiuto sia per contrastare la lotta all’evasione fiscale che per monitorare le spese delle pubbliche amministrazioni, migliorare i sistemi contabili, e automatizzare il sistema che verifica i crediti dei fornitori nei confronti delle pa, è rappresentato dall’obbligo della fattura elettronica nei rapporti con la pubblica amministrazione che scatterà dal 6 giugno prossimo per ministeri, enti previdenziali, agenzie fiscali. Voluta dal decreto 66 2014, la fattura elettronica diventerà obbligatoria per tutti gli uffici pubblici a partire dal 31 marzo 2015.
Cosa contiene la fattura elettronica
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A definire contenuto, formati e processi che si dovranno adottare nei confronti del nuovo strumento fiscale in formato elettronico è il decreto del ministero delle finanze 55 2013. Di fatto, oltre alle informazioni fiscali, il documento comprenderà le indicazioni sul soggetto trasmittente (identificativo fiscale, progressivo di invio, numero di trasmissione) e sull’amministrazione destinataria (codice identificativo univoco). Qualsiasi modifica apportata alla fattura verrà tracciata insieme al relativo pagamento.
Come avverrà la trasmissione della fattura elettronica
Nel sistema di interscambio concepito ad hoc, la fattura elettronica può pervenire ad una pubblica amministrazione tramite pec (posta elettronica certificata), web, protocollo Ftp, o porta di dominio (solo per i soggetti attestati sul sistema pubblico di connettività). Il sistema di interscambio, ricevuta la fattura, ne legge il codice ufficio destinatario e la inoltra, utilizzando il canale di ricezione scelto da ogni amministrazione. Tanto l’emittente quanto il destinatario devono conservare in formato elettronico le fatture trasmesse e ricevute.
I vantaggi economici della fattura elettronica
In termini di risparmio, per le pubbliche amministrazioni l’utilizzo delle fatture elettroniche comporterà un beneficio di circa 1 miliardo di euro l’anno, per un vantaggio complessivo a singola fattura ricevuta pari a circa 17 euro.
Simona Di Michele
Fonti Il Sole 24 Ore