Accertamento catastale, come e quando chiedere il riesame della nuova rendita
Avete ricevuto l’atto di [textmarker color=”C24000″]accertamento catastale [/textmarker]che [textmarker color=”C24000″]rettifica [/textmarker]il classamento e modifica la [textmarker color=”C24000″]rendita catastale[/textmarker] del vostro immobile? Niente panico. Entro 60 giorni dalla notifica avrete la possibilità di richiedere all’ufficio che lo ha emanato la riesamina dell’atto in autotutela.
Nuova rendita catastale, cosa si può contestare con il ricorso all’autotutela
Il ricorso, prima di tutto, vi darà modo di contestare la mancanza di motivazione dell’accertamento. L’ufficio, spesso, non dichiara le ragioni giuridiche né i criteri tecnici alla base dell’accertamento e della conseguente rettifica della rendita catastale, ma annota sulla notifica che invia al contribuente solo una serie di norme ed espressioni generiche.
L’autotutela, inoltre, vi sarà utile per contestare nel merito le modalità tecniche con cui è stata effettuata la rettifica. A tale scopo, è fondamentale farsi supportare dalla perizia di un ingegnere, un architetto o un geometra.
Rendita catastale troppo alta, le motivazioni d’ufficio contestabili
Con la perizia tecnica del professionista potrete contestare il frequente uso da parte dell’ufficio della motivazione dell’ubicazione in zona centrale e a forte intensità abitativa dell’immobile per alzarne la rendita. Un dato che, se non veritiero, potrà essere confutato anche tramite le informazioni presenti nei siti dei comuni e nella banca dati dell’osservatorio del mercato immobiliare. Con tali strumenti si potrà dimostrare che l’immobile si trova in zona periferica e popolare.
Per contestare la sopravvalutazione della rendita catastale, inoltre, è importante verificare che il controllo d’ufficio sia stato effettuato tramite un sopralluogo, e non solo attraverso un presunto esame delle mappe catastali. Il sopralluogo, a livello giuridico, è il criterio base che giustifica la rettifica dei dati catastali dell’immobile.
Ricorso per danno economico grave
[paragraph_left][block][/block][block]Se è possibile dimostrare che la rettifica della rendita catastale comporterebbe un danno economico grave ed irreparabile per il contribuente e per le sue condizioni di vita, è possibile fare domanda di sospensiva giudiziale. In questo caso, oltre all’istanza di sospensiva, si dovrà allegare la dichiarazione dei redditi e qualsiasi altro documento utile a dimostrare il sussistere di condizioni economiche precarie.[/block][/paragraph_left]E’ possibile richiedere l’abbassamento della rendita catastale?
I proprietari di case un tempo di lusso e che con gli anni hanno perso tale valore non sono facilitati se volessero ottenere il classamento all’attuale effettiva categoria catastale dell’immobile e l’abbassamento della rendita. E’ infatti necessario che le informazioni presenti negli archivi catastali siano allineate con l’effettivo stato degli immobili al momento dell’accertamento.
Quando si può ottenere la variazione della rendita catastale
[paragraph_left][block][/block][block]Per ottenere la variazione catastale, e sperare nell’abbassamento della rendita, è necessario anzitutto che l’immobile abbia subito nel tempo variazioni dovute ad interventi edilizi come ampliamenti, frazionamenti, ristrutturazioni, o mutamenti di destinazione d’uso anche senza esecuzione di opere. La richiesta di variazione, se sussistono questi casi, passa attraverso la presentazione da parte di proprietario ed ufficio competente dei documenti di aggiornamento catastali.[/block][/paragraph_left]Quali sono gli obblighi dell’ufficio competente
L’ufficio competente, infatti, deve revisionare periodicamente (e non oltre i dieci anni) tariffe e qualificazione, classificazione e classamento, per tenersi aggiornato sulle condizioni generali dell’immobile. La rendita catastale può essere rivista anche in tempi più brevi, se a richiederlo è il contribuente. Se non ci sono stati nel tempo interventi di edilizia o cambi d’uso, la domanda di abbassamento della rendita catastale verrebbe bocciata. Ma l’alternativa ritornerebbe ad essere il ricorso all’autotutela, per chiedere il riesame della rendita attribuita se considerata non conforme al classamento attuale.
Fonti Il Sole 24 Ore
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