Cos’è il regime forfettario 2015
Con la nuova [textmarker color=”C24000″]legge di stabilità 2015[/textmarker] le partite Iva potranno usufruire di un nuovo regime forfettario. Si tratta, in pratica, di un nuovo sistema semplificato di tassazione che, tramite una serie di sconti fiscali, intende agevolare chi ha un’attività che percepisce bassi redditi.
Regime dei minimi, le condizioni
[paragraph_left][block][/block][block]Fino a quest’anno, autonomi e piccoli imprenditori hanno potuto optare per il cosiddetto regime dei minimi. Tale sistema garantisce [textmarker color=”C24000″]sgravi fiscali[/textmarker] per cinque anni (o fino al compimento dei 35 anni d’età) con imposta sostitutiva al 5% su redditi e compensi netti di massimo 30mila euro. Il soggetto interessato, inoltre, non deve aver superato i 15mila euro per l’acquisto di beni strumentali.[/block][/paragraph_left]Chi può passare al regime forfettario 2015
Possono accedere al nuovo regime dal 2015 le nuove attività nascenti, ma anche coloro che nel 2014 avevano sostenuto spese non superiori a 5mila euro lordi in un anno per lavoro accessorio, dipendenti, collaboratori ed associati in partecipazione.
Chi nel 2015 è soggetto al regime dei minimi ma non ha ancora superato il quinquennio, o non ha compiuto 35 anni d’età, potrà rimanere nel vecchio regime. Anche coloro che optano per l’applicazione di Iva ed imposte in modo ordinario non sono costretti a passare al nuovo regime forfettario.
Cosa cambia con il nuovo regime forfettario 2015: tassazione più alta
Per chi lo sceglierà, il regime forfettario comporterà un aumento dell’imposizione fiscale poiché l’imposta sostitutiva passerà dal precedente 5% al 15% del 2015.
Nuove fasce di ricavi tassabili
[paragraph_left][block][/block][block]I ricavi su cui l’imposta andrà a gravare, tuttavia, saranno differenziati in base all’attività svolta, entro un range che oscillerà dai 15mila ai 40mila euro. Per ogni attività, classificata in base ai codici Ateco 2007, si terrà conto di uno specifico coefficiente di redditività che potrà oscillare dai 40mila agli 80mila euro. Per i professionisti tale coefficiente è pari al 78%. In pratica, un giovane avvocato che ricava 10mila euro verrà tassato del 15% su un imponibile forfettario di 7.800 euro.[/block][/paragraph_left]Regime forfettario 2015 senza limiti di tempo
Si potrà rimanere nel nuovo regime semplificato anche oltre i cinque anni previsti dal precedente regime dei minimi. L’uscita dal regime forfettario, in tal modo, dipenderà solo dal decadimento dei requisiti di permanenza. Più precisamente, il regime non sarà più attivo dopo un anno dalla loro perdita.
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Esoneri, sconti e riduzioni per chi passa al forfettario
Il nuovo regime forfettario esonera dall’applicazione degli [textmarker color=”C24000″]studi di settore[/textmarker], e dal versamento di Iva ed Irap. Per chi ne usufruisce non sussistono nemmeno gli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili. In tema di contributi, il regime forfettario 2015 permetterà di versarli direttamente sul reddito dichiarato.
Inoltre, chi avvia una nuova attività, o sottostà al regime dei minimi ma passa al forfettario dal 2015, o ancora è in attività da almeno tre anni, può fruire di una riduzione del reddito pari ad un terzo del suo valore qualora decidesse di optare per il nuovo regime forfettario.
Quali obblighi rimangono con il regime forfettario 2015
A permanere saranno gli obblighi di numerare e conservare le fatture di acquisto, di certificazione dei corrispettivi e di conservazione dei relativi documenti. Nella fattura dovrà essere presentata una dichiarazione che specifichi che il proprio reddito è soggetto ad imposta sostitutiva.
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Vedi anche:
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Fonti: Professione Architetto, Il Sole 24 Ore, La legge per tutti