Redditometro, ecco la procedura dell’Agenzia delle Entrate

Sarà un ritorno dalle vacanze amaro per molti quest’anno. Infatti l’Agenzia delle Entrate sta lavorando al fine di individuare una lista di nomi dei contribuenti italiani maggiormente a rischio evasioni. Questi ultimi, infatti, si vedranno recapitare, dalla prossima settimana, nelle proprie caselle postali dei questionari da compilare esattamente al fine di chiarire la propria posizione. Al momento si pensa che il Fisco invierà queste lettere soltanto a quelle persone che nel 2009 hanno sostenuto delle spese superiori al 20% rispetto al proprio stipendio annuale.

Secondo la tabella di marcia dell’Agenzia delle Entrate, entro la fine di questo 2013 dovranno essere portati a termine almeno 35 mila accertamenti. Ciò significa che dalla prossima settimana verranno inviati circa 40 mila questionari nelle case di altrettante famiglie italiane.

I controlli saranno basati sul nuovo strumento introdotto dal Dl 78/2010 e saranno composti da due fasi. La prima è proprio quella adibita all’invio e alla compilazione del questionario. Nello stesso dovranno essere comunicate le varie giustificazioni per le spese in eccesso rispetto al proprio reddito annuo.  In questa prima fase ci sarà da parte dei funzionari la massima disponibilità nei confronti dei contribuenti.  Nella seconda fase, invece, se le risposte rinviate non saranno ritenute soddisfacenti  si passerà ad una nuova convocazione per il formale contraddittorio.

Il direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, ha dichiarato che il principio di base di questo redditometro è che:

«tutto quanto è stato speso nel periodo d’imposta sia stato finanziato con redditi del periodo medesimo, ferma restando la possibilità per il contribuente di provare che le spese sono state finanziate con altri mezzi».

La lettera e il questionario in questione può essere diviso in quattro parti almeno. La prima riguarderà le “spese certe” attribuite al contribuente, ovvero tutte quelle spese che verranno ricostruite grazie all’incrocio dei vari dati contenuti nell’anagrafe tributaria. La seconda parte riguarda le cosiddette “spese per elementi certi”, ovvero tutte quelle spese riguardanti beni dei quali il soggetto selezionato ha disponibilità: come beni per i quali si suppone siano state sostenute spese per la loro manutenzione, come ad esempio le bollette di casa o il carburante per un’auto. La terza parte riguarderà gli investimenti sostenuti nell’anno e, infine, la quarta parte riguarda il risparmio. Al momento il Fisco non ha abbastanza informazioni circa quest’ultima area, ma a partire da ottobre 2013 le cose cambieranno grazie all’anagrafe dei conti di banche e fiduciarie.