Redditometro, proseguono gli accertamenti sui redditi dichiarati

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Non si ferma l’operazione redditometro. Nonostante i richiami del Garante della Privacy, il fisco ha confermato che proseguirà con gli accertamenti preventivati. Ma adeguandosi alle osservazioni fatte dall’authority guidata da Antonello Soro. Non saranno più dunque circa 20 milioni i contribuenti soggetti al monitoraggio – cifra che era emersa nel corso delle prime simulazioni – poiché il Garante, dopo quattro mesi di istruttoria sul redditometro, ha calcolato che i soggetti effettivi per i quali nel 2009 si sono riscontrati scostamenti tra quanto determinato dal redditometro e i redditi dichiarati sarebbero 1.5 milioni. L’operazione, in ogni caso, coinvolgerà una platea molto estesa, e garantirà un incasso pari a 2.2 miliardi di euro nel triennio 2011-2013.

Cosa ha evidenziato il Garante della Privacy

Lavorare su dati certi – e non stime e valutazioni statistiche – per valutare adeguatamente l’effettiva estensione di pubblico su cui inciderà il nuovo redditometro. E’ questa la più significativa linea guida su cui l’authority ha posto il dito nei mesi di valutazione dello strumento di accertamento, e che ha successivamente rimarcato al fisco. Così, se l’obiettivo iniziale era quello di individuare nel 2013 35mila contribuenti con scostamenti significativi da invitare al confronto con l’agenzia e da sottoporre ad accertamento, la base fra cui scegliere potrebbe essere molto più ampia. Pari a circa 1.5 milioni di contribuenti, secondo quanto risulta dal parere del garante. E’ infatti questo il numero di soggetti che nel 2009 si sono scostati dal reddito dichiarato, solo facendo riferimento alle spese certe e alle spese per elementi certi e senza considerare le spese medie Istat. Un totale che, nelle prime simulazioni, toccava addirittura quota 20 milioni. Numeri poi ridimensionati, che non escludono però il fatto che il redditometro avrà una base di scelta estremamente estesa.

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Visura Cattivo Pagatori
Estratto Conto Equitalia
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Le reazioni dell’Agenzia delle Entrate

“Non ci sono rilievi, ci sono state fatte delle osservazioni, siamo pienamente d’accordo. Il redditometro così va benissimo, nessun problema: ci adeguiamo a quello che dice il garante”. E’ stato lo stesso direttore generale del fisco Attilio Befera a dichiararlo. Un’affermazione che, se da un lato conferma la condivisione da parte del fisco dei richiami del garante sul nuovo redditometro (osservazioni incentrate soprattutto sulle criticità emerse in merito a raccolta e gestione di dati e informazioni nel nuovo redditometro e negli strumenti attivati dalle entrate per contrastare l’evasione fiscale), dall’altro ribadisce che l’operazione di accertamento non si fermerà. Al massimo, ci saranno delle modifiche alle modalità operative, per rispettare le linee guida poste dall’authority. Con una grande incognita sui tempi di realizzazione.
“Questo – ha aggiunto Befera riferendosi al condiviso ‘suggerimento’ del garante di procedere agli accertamenti sulla base di dati certi, e non su stime e valutazioni statistiche – rende probabilmente più efficace il redditometro, perché elimina la possibilità di contenziosi inutili”.

 

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore