Domande rottamazione ter, sì alla proroga
I ritardatari hanno tempo fino al prossimo 31 luglio per fare domanda di rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle affidate ad Equitalia. È quanto confermato dal decreto crescita, convertito nella legge 58 del 2019. Riaprono dunque i termini per presentare le domande di rottamazione ter e di saldo e stralcio delle cartelle, scaduti lo scorso 30 aprile. Il provvedimento interessa le cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (Equitalia) dal 2000 al 2017.
Se la domanda di rottamazione venisse accolta, si potrà beneficiare dell’annullamento delle sanzioni amministrative e degli interessi di mora e aggio, per quanto concerne la rottamazione. Le domande per il saldo e stralcio (che riguarda solo contribuenti in grave difficoltà economica, con Isee non superiore a 20mila euro), una volta accettate, garantiranno invece sia la cancellazione di sanzioni, interessi di mora e di dilazione, sia lo stralcio delle somme aggiuntive dovute per ritardati od omessi pagamenti dei contributi previdenziali.
Domande rottamazione ter, come fare istanza
Per aderire alla proroga entro il 31 luglio, Equitalia ha messo a disposizione online il relativo modello di istanza, da compilare e presentare allo sportello dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, o da inviare tramite pec.
Nel modello si potrà specificare se si desidera pagare in unica soluzione (entro il 30 novembre 2019), o in un massimo di diciassette rate (la prima entro il 30 novembre 2019 e con interessi del 2% annui decorrenti dall’1 dicembre 2019). Per non incorrere in sanzioni e per non perdere il beneficio della rottamazione, i versamenti delle rate possono essere fatti con un ritardo di massimo cinque giorni.
Chi potrà sfruttare il saldo e stralcio, invece, dovrà pagare un importo pari al 16% (se l’Isee non supera 8.500 euro), al 20% (se l’Isee supera gli 8.500 euro, ma non i 12.500 euro) e al 35% (se l’Isee è superiore a 12.500 euro ma non a 20mila euro). Andrà inoltre versato l’aggio maturato a favore di Equitalia e le spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella esattoriale.
Domande rottamazione ter, quali debiti rientrano nella sanatoria
Si può fare domanda entro il 31 luglio 2019 per la rottamazione delle cartelle Equitalia affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dall’1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.
I debiti in esame potranno riguardare le imposte (Iva, canone Rai, ecc.), i contributi Inps ed i premi Inail, e le multe stradali. È altresì prevista la possibilità di estinguere debiti quali dazi della tariffa doganale comune, Iva riscossa all’importazione, carichi derivanti da accertamenti esecutivi e da avvisi di addebito Inps.
Esclusi dalle domande di rottamazione ter sono invece gli importi dovuti a seguito di recupero di aiuti di stato, e multe, ammende, sanzioni pecuniarie dovute per provvedimenti e sentenze penali di condanna. Non si può beneficiare della definizione agevolata nemmeno per sanzioni diverse da quelle imposte per violazioni tributarie o degli obblighi relativi a contributi e premi dovuti agli enti previdenziali, né per sanzioni amministrative per violazioni del codice della strada.
Domande rottamazione ter, come capire per quali cartelle si può richiedere
Per capire se le cartelle possono essere oggetto di rottamazione ter o no, il riferimento non è la data di notifica della cartella esattoriale, ma quella di consegna del ruolo, che può essere anche antecedente alla prima: una cartella notificata nei primi mesi del 2018 può essere rottamabile se il ruolo è stato consegnato ad Equitalia entro il 31 dicembre 2017.
Se si parla di debiti contratti per accertamenti esecutivi ed avvisi di addebito Inps, la data a cui prestare attenzione per comprendere se la cartella in questione rientra nella rottamazione è quella di trasmissione del flusso di carico.
In entrambi i casi, per conoscere precisamente la data utile è bene chiedere maggiori informazioni agli uffici dell’Agenzia di Riscossione.