Tari 2019, quando scade la seconda rata
Per la Tari 2019 si ha tempo fino al 31 luglio per il versamento della seconda rata. In molti comuni italiani, mancano pochi giorni per saldare la seconda trance della tassa sui rifiuti. La Tari, che insieme ad Imu e Tasi ha dato vita alla Iuc (Imposta Unica Comunale), va pagata da tutti i cittadini proprietari di un immobile al fine di coprire le spese comunali relative al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Tari 2019, dove va pagata entro luglio
La Tari 2019 è disciplinata in maniera differente da Comune a Comune. Le città in cui il versamento della seconda rata della Tari scadrà a fine luglio sono Milano, Firenze e Napoli.
In linea generale, comunque, l’importo da versare è solitamente suddiviso in tre rate: la prima, con scadenza a fine aprile; la seconda, con scadenza a fine luglio; la terza (ed ultima), entro la fine del 2019. Non mancano altresì i Comuni che hanno optato per la divisione del versamento della Tari 2019 in due o in quattro rate.
Per conoscere il regolamento sulla Tari adottato dal proprio Comune di residenza, è bene informarsi sul relativo sito istituzionale.
Tari 2019, come si calcola
In relazione a come calcolare la Tari 2019 che è necessario versare, l’Agenzia delle Entrate ha fugato i dubbi sulle superfici catastali da considerare per il calcolo dell’imposta.
Nel calcolo della Tari, infatti, subentrano sia il numero dei componenti del nucleo familiare che la superficie dell’immobile di riferimento. Le Entrate, a questo proposito, hanno pubblicato la risposta ad un quesito sollevato da un cittadino nell’istanza 306 del 23 luglio. Nel chiarimento, il fisco si basa sul regolamento Tari prodotto dalla stessa Agenzia e sulle visure catastali dell’immobile in esame.
Le Entrate hanno confermato che la superficie utile a determinare a quanto ammonta la tassa sui rifiuti è quella totale, ovvero quella calpestabile dei locali e delle aree suscettibili di produrre rifiuti. Nel calcolo Tari 2019, insomma, vanno inclusi i vani principali e quelli accessori a servizio diretto dei primi (come cucina, bagno, salotti, corridoi, ecc.), i vani accessori ad uso indiretto (tra cui box, garage, cantine, la cui superficie deve essere calcolata al 50% se sono vani comunicanti con l’abitazione o al 25% se non lo sono), ed anche terrazzi, balconi e tutte le aree scoperte riportate nella visura catastale. Tali aree si dovranno calcolare al 30% se comunicanti con vani principali o accessori.
Il Comune di riferimento, per il calcolo della Tari 2019, dovrà poi applicare l’aliquota su una superficie pari all’80% di quella complessiva computata tenendo conto dei suddetti criteri.