Fisco, abolita la web tax

[custom_frame_center shadow=”on”]Abolizione web tax[/custom_frame_center]

Cos’è la web tax

La disposizione prevedeva l’obbligo, per le multinazionali del web, di avere una partita Iva italiana. Quelle che vendono spazi pubblicitari online, inoltre, dall’1 gennaio 2014 dovevano desumere il reddito prodotto e tassato in Italia con criteri diversi da quelli relativi ai costi per lo svolgimento dell’attività, fuorvianti perché per buona parte dirottati in altri paesi a ridotta fiscalità. Sempre a partire dall’inizio di quest’anno, infine, secondo la web tax per le aziende era necessario acquistare servizi pubblicitari online solo tramite bonifico bancario o postale, per identificare e rendere dunque tracciabile il beneficiario.

Le reazioni all’abolizione della web tax

Non positive le reazioni del nuovo esecutivo alla decisione del suo leader Renzi. Secondo il presidente della commissione bilancio alla camera Francesco Boccia, l’abolizione comporterebbe la rinuncia ai 137.9 milioni di euro che arriveranno nelle casse dello stato nel 2014 grazie ai 6 milioni pagati nel 2013 da tutte le multinazionali del web.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore