Evasometro, il nuovo strumento contro chi froda il fisco

Evasometro, cos’è

L’evasometro, attivo già da agosto, è la nuova arma contro l’evasione fiscale messa in campo dall’Agenzia delle Entrate. Introdotto inizialmente per le aziende e adesso anche per i privati cittadini, l’evasometro si unisce al redditometro ed alla fattura elettronica per stringere il cerchio contro chi froda il fisco.
Grazie all’evasometro, si stima un recupero del credito tra i 10 ed i 15 miliardi. La prima fase dell’evasometro, partita questa estate, si concluderà a fine 2019 per le persone fisiche. Attualmente, si prevede l’avvio della fase definitiva di controllo a partire dal prossimo anno (2020).

Evasometro, come funziona

L’evasometro si fonda su un algoritmo che, incrociando i movimenti bancari con i redditi dichiarati tramite il 730 al fisco, consentirà di individuare i contribuenti evasori. Ciò che verrà maggiormente posto sotto esame saranno le giacenze medie ed i flussi mensili dal conto corrente, ed i saldi iniziali e finali.
Nel momento in cui l’algoritmo dovesse registrare uno scostamento del 20-25% tra quanto risulta dal saldo del conto e quanto dichiarato, le forze dell’ordine preposte (ovvero la guardia di finanza) potranno intervenire. Qualora l’evasometro dovesse riscontrare delle forti discrepanze rispetto a quanto dichiarato, le Entrate avvieranno le dovute verifiche, e spetterà al contribuente interessato fornire i dovuti documenti come prova della loro trasparenza verso il fisco.