Spesometro 2015, cosa si deve comunicare al fisco ad aprile

Spesometro 2015, cos’è e a cosa serve

Quando si parla di spesometro, si fa riferimento ad uno [textmarker color=”C24000″]strumento antievasione[/textmarker] che permette al fisco di tracciare le spese sostenute dai contribuenti per pagare beni o servizi ai possessori di partita iva come commercianti, artigiani e professionisti.
In pratica il sistema, che è attivo ormai da tre anni, mira a contrastare l’evasione fiscale tramite la verifica delle disponibilità economiche dei singoli.

A chi è rivolto lo spesometro 2015

L’agenzia delle entrate ha confermato che lo spesometro 2015 è rivolto a tutti i titolari di partita iva – tranne chi beneficia del regime dei minimi – che effettuano o ricevono operazioni rilevanti ai fini iva. Per loro, dunque, la comunicazione al fisco dei dati di tutte le fatture emesse nel 2014, di qualunque importo, è obbligatoria.
La soglia massima dei 3.600 euro (prevista per lo spesometro degli scorsi anni), continua ad essere valida solo per i commercianti al dettaglio e per i tour operator. Queste categorie, infatti, sono tenute a comunicare alle entrate solo le operazioni di importo superiore a 3.000 euro, al netto dell’iva.

Chi è escluso dallo spesometro 2015

Tutte le operazioni effettuate dalle pubbliche amministrazioni non saranno oggetto di spesometro per il 2015. Il motivo di tale esclusione, secondo quanto ha confermato il fisco, risiede nel fatto che gli enti pubblici attualmente devono dedicarsi maggiormente all’adeguamento telematico per la fatturazione elettronica e lo split payment.

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Scadenze spesometro 2015

Per comunicare i dati all’agenzia delle entrate c’è tempo [textmarker color=”C24000″]fino al 10 aprile[/textmarker] prossimo, per chi liquida l’iva mensilmente, e [textmarker color=”C24000″]fino al 20 aprile[/textmarker] per chi invece la versa ogni tre mesi.
La modalità di invio deve essere obbligatoriamente telematica, utilizzando il modello polivalente adottato dall’agenzia delle entrate.

Come va comunicato al fisco lo spesometro 2015

Nello specifico, nel modello polivalente utile per la comunicazione dello spesometro 2015 si devono indicare le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rilevanti ai fini iva con relative note di variazione in addebito o in accredito.
Vanno poi inseriti la partita iva e/o il codice fiscale del cliente e del possessore della partita iva, l’importo delle operazioni effettuate e, per le operazioni fatte verso soggetti non residenti e privi di codice fiscale, i loro dati anagrafici (nome e cognome, luogo e data di nascita, domicilio estero, se si tratta di persone fisiche; denominazione, ragione sociale e sede legale, per le persone giuridiche).

Quali operazioni non rientrano nello spesometro 2015

Le operazioni escluse dallo spesometro 2015 sono quelle che, durante il 2014, hanno riguardato [textmarker color=”C24000″]import ed export[/textmarker], la cessione di beni e la prestazione di servizi effettuate e ricevute da contribuenti aventi sede, domicilio o residenza nei [textmarker color=”C24000″]paesi black list[/textmarker], quelle fuori dal campo dell’iva, e quelle già comunicate all’anagrafe tributaria come i contratti di assicurazione, la fornitura di energia o i servizi di telefonia.

Fonti Agenzia delle Entrate, Blasting News, Guida Fisco, Il Sole 24 Ore, Investire Oggi, Repubblica

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