Fisco, possibili rincari automatici e generalizzati per più di due miliardi di imposte

[custom_frame_center shadow=”on”] Aumenti automatici e generalizzati[/custom_frame_center]

Si chiama clausola di salvaguardia il provvedimento grazie al quale il governo può aumentare le imposte indirette in alternativa al riordino dei bonus fiscali, e che potrebbe far salire a due miliardi i rincari automatici sull’anno d’imposta 2013. Se il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione non garantirà entrate Iva per oltre 900 milioni, e se la sanatoria del contenzioso dello stato con la Corte dei Conti non produrrà altri 600 milioni, i contribuenti italiani potrebbero rischiare di subìre, entro il 30 novembre, altre due tagliole fiscali: basterà infatti un decreto del Ministero dell’Economia per far sì che aumentino accise e acconti Ires e Irap, attualmente in scadenza il 2 dicembre. Il decreto sulla legge di stabilità prevede inoltre un taglio delle detrazioni fiscali al 19%, qualora entro il 31 gennaio non si siano reperiti almeno 488.4 milioni di maggiori entrate per lo stato. Bersaglio di questa manovra sarebbero soprattutto le agevolazioni relative alle spese sanitarie, di istruzione e funebri, ma anche quelle sugli interessi dei mutui, sulle polizze vita e infortuni, e sulle donazioni alle onlus.

Parola chiave: tax expenditures

Tutta la questione ruota attorno al concetto di tax expenditures, e alle ipotesi su come l’esecutivo deciderà di sfruttare questo strumento. Le tax expenditures altro non sono se non le detrazioni dalle imposte dei contribuenti di parti del reddito che sono da loro utilizzate, di norma, per avere servizi che lo stato non fornisce, o eroga in misura non sufficiente. In sostanza, uno stato che non fornisce un servizio essenziale può decidere – senza varare decreti o leggi – di rinunciare a tassare quello che il contribuente spende per procurarselo.

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Estratto Conto Equitalia
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La possibile scelta dell’esecutivo: rincari automatici e generalizzati

Gli strettissimi tempi di manovra, unitamente all’incapacità di tagliare la spesa pubblica o alcune agevolazioni in modo selettivo, potrebbero indurre il Governo a decidere di riordinare le tax expenditures facendo pagare tutti. Il rincaro automatico e generalizzato potrebbe avvenire riducendo la detrazione al 18% dall’anno d’imposta 2013, e al 17% dal 2014. Questo meccanismo, che rassicurerebbe l’Europa sulla stabilità dei conti pubblici, è lo stesso che il decreto sulla legge di stabilità prevede per centrare gli obiettivi di spending review. Il governo potrà infatti aumentare le imposte o tagliare le agevolazioni in modo da ottenere maggiori entrate per 3 miliardi nel 2015, per 7 nel 2016, e per 10 all’anno dal 2017 in poi. La possibilità di sfruttare questo provvedimento va ad aggiungersi a quella che l’esecutivo ha di disporre “variazioni delle aliquote di imposta” o intervenire sulla “misura delle agevolazioni e delle detrazioni vigenti” attraverso un semplice decreto del presidente del consiglio dei ministri, su proposta del ministero dell’economia, e soggetto solo al parere delle commissioni parlamentari finanze e bilancio.

Simona Di Michele 

Fonti Il Sole 24 Ore, Repubblica