Mercato immobiliare, cosa ci aspetta nel 2014

Riassunto
[custom_frame_center shadow=”on”]Mercato immobiliare 2014[/custom_frame_center]

La compravendita immobiliare 2014 secondo Nomisma

Le stime dell’osservatorio di Nomisma, che in questa edizione ha monitorato 13 città intermedie, potrebbero far ben sperare. In merito ai primi mesi di quest’anno, pur se con la prudenza del caso, è possibile parlare di una inversione di tendenza rispetto all’ultimo trimestre 2013 in tema di compravendite ed erogazione mutui. Il credito sta diventando più accessibile e la richiesta è ripresa di circa 7-8 punti percentuali. Ancora in calo, comunque, permangono le quotazioni. Un dato di fatto che rischia di far abbassare ulteriormente i prezzi del 4.6% a fine anno, a fronte dell’ultima rilevazione Istat sui primi nove mesi 2013 che segnalava, su base annua, un -5.3%. Nelle 13 città intermedie monitorate, poi, i prezzi dell’usato nell’ultimo anno sono scesi del 3.7%, con picchi del -4.6% avuti a Trieste e Perugia. A salire sono stati invece i tempi medi di vendita, che da 9.2 sono passati a 10 mesi, raggiungendo i 14 a Modena e gli 11 a Livorno. Tra tutte le maggiori province controllate, non si scende comunque mai sotto gli 8.5 mesi di Messina.

Erogazione mutui in aumento nel 2014

[custom_frame_left shadow=”on”]Concessione mutui investimenti immobiliari [/custom_frame_left]

Sul versante della concessione dei mutui, l’inversione di tendenza sembra essere più rilevante, con una riapertura del credito da parte delle banche che, secondo Nomisma, potrebbe far ripartire le compravendite immobiliari. Certo, le erogazioni più convenienti, oggi, sono spesso legate a valori immobiliari più bassi, pari al 50-60%, per limitare il rischio delle banche in caso di insolvibilità, e le istruttorie sono ancora molto severe, con poche possibilità per chi non ha un lavoro stabile o sufficienti garanzie da fornire di ottenere una concessione. Si tratterà dunque di una ripresa lenta, ma Nomisma è fiduciosa nel fatto che il 2014 dovrebbe chiudersi con un aumento dell’erogato del 12.5% (pari a 24.8 miliardi) con un ulteriore +24% nel 2015.
A calare, del resto, sono anche gli spread sui mutui, passati dal 3.5% di inizio 2013 al 2%. Un andamento che, secondo Mutui Online sta facendo scendere soprattutto i tassi variabili. I migliori tassi fissi sono a 20 anni al 4.75% e quelli medi al 5.4%, e i tassi variabili arrivano poco sopra il 2.5% dell’offerta più conveniente ed il 3% della media.
[banners] Non va poi sottovalutata la tendenza al rialzo delle richieste di mutuo presentate. Un trend che, se non si traduce sempre in concessione da parte delle banche, è sintomo di quanto gli italiani hanno voglia di investire in immobili acquistando casa. Nel 2013 sono risultate acquistate con finanziamento il 37.6% delle abitazioni, con un incremento di 0.6 punti sul 2012 ed un tasso medio richiesto per la prima rata sceso di 30 centesimi. Sul mercato del 2014 inciderà l’entrata in vigore del piano casa del ministro Lupi presentato dal premier Renzi. Un progetto che dovrebbe sostenere, con mutui agevolati erogati dalla cassa depositi e prestiti, giovani coppie, famiglie numerose e con condizioni reddituali particolari (lavoratori atipici, genitori separati con figli, famiglie monoreddito).

Vendere il proprio immobile, alcuni consigli

[custom_frame_left shadow=”on”]Consigli per vendere casa[/custom_frame_left]

Alla luce dell’attuale e alquanto critica situazione del mercato immobiliare, uno dei primi suggerimenti per vendere il proprio immobile è quello di cercare di accaparrarsi potenziali clienti fin dalle prime due settimane dopo la messa in vendita. Come? Consultando più osservatori immobiliari (da Gabetti a Nomisma a Tecnocasa) per trovare la quotazione media di immobili simili a quello che si sta tentando di vendere, in relazione a tipologia catastale, zona di localizzazione, età, stato di conservazione.
Fare una lista di pregi e difetti del proprio immobile, poi, può permettere di lavorare sulla definizione ultima del prezzo. L’esposizione alla luce, l’età (fino ai trent’anni, ogni anno in più può far diminuire il valore dell’immobile dell’1%), la presenza di un box auto, la possibilità di parcheggiare nelle vicinanze, la distanza dai mezzi pubblici, le spese condominiali, sono tutte variabili che, considerate insieme ad uno o più professionisti per una valutazione imparziale, possono dare la misura di quanto vale il proprio immobile in vendita. Oltre ad un agente immobiliare di comprovata esperienza, la vendita può inoltre essere affidata ad altri canali, come l’online o la promozione tra amici e vicini.

Simona Di Michele

Fonti:  economia.leonardo.it, businessonline.it, Il Sole 24 Ore, Nomisma, Istat