Anatocismo bancario, significato e normativa

Anatocismo bancario, cos’è

Cos'èl'anatocismo bancario

Quando si parla di anatocismo o usura bancaria, si fa riferimento alla pratica illegittima del calcolo degli interessi bancari sugli interessi già maturati dal correntista.
In pratica, l’anatocismo prevede la capitalizzazione degli interessi, ovvero la somma degli interessi al capitale su cui gli stessi sono stati calcolati, per far sì che producano a loro volta ulteriori interessi aggiuntivi.

Calcolo anatocismo bancario, un esempio

Se su un finanziamento bancario di 10mila euro gli interessi trimestrali applicati dalla banca ammontano a 250 euro, e l’istituto dopo tre mesi calcola gli altri non più su 10mila ma su 10.250 euro, significa che sta applicando degli interessi anatocistici. Il debito, com’è ovvio, cresce esponenzialmente soprattutto se i tassi di interesse sono elevati.

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Usura bancaria, la normativa di riferimento

Il fenomeno dell’anatocismo bancario, riconosciuto illegittimo in cassazione nel 2004 perché sfruttato dalle banche per calcolare ulteriori interessi su quelli già maturati dai correntisti in rosso al fine di far proseguire il rapporto bancario, non ha mai smesso di essere esercitato dagli istituti di credito.
Se l’articolo 1283 del codice civile stabilisce che,“in mancanza di usi contrari”, gli interessi scaduti (dovuti almeno per sei mesi) possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziaria o dopo la loro scadenza, la stessa dicitura ‘in mancanza di usi contrari’, derogando alla norma, ha consentito alle banche di continuare a sfruttare comunque la pratica dell’anatocismo per gli interessi passivi trimestrali sui conti correnti in rosso.
La stessa disposizione prevista dall’articolo 120 del Testo Unico Bancario, che prevede l’abolizione definitiva dell’anatocismo, ha subito una modifica con la legge 147 del 2013. La fine dell’anatocismo, secondo quanto definito dalla legge citata, è subordinata all’applicazione di un’apposita delibera, che dovrà essere redatta ed emanata dal CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio).

Delibera CICR anatocismo, il documento del 2000

Usura bancaria abolizione

Di delibere del CICR ci si era già serviti, nel 2000, ma senza aver tagliato nemmeno all’epoca il traguardo dell’abolizione dell’anatocismo bancario. Il Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio aveva stabilito che l’anatocismo previsto nei contratti di conto corrente di futura stipulazione poteva essere legittimo solo se si assicuravano la stessa periodicità nel conteggio degli interessi sia debitori che creditori, e la sottoscrizione scritta da parte del cliente per l’approvazione della pratica. Per i contratti in corso, era previsto un adeguamento alla delibera, con previsione di uguale periodicità di capitalizzazione, entro il 30 giugno 2000. Molti istituti di credito hanno semplicemente assecondato quanto stabilito dalla delibera, continuando di fatto a sfruttare la capitalizzazione e l’anatocismo bancario.

Ultima delibera CICR 2015, cosa cambierà

Ad agosto 2015, una nuova proposta di delibera CICR è stata posta in consultazione pubblica dalla Banca d’Italia, con annessa guida e relazione illustrativa. La proposta potrà essere valutata fino al prossimo 23 ottobre, per essere poi approvata ed infine applicata dall’1 gennaio 2016.

Fonti Avvocato Andreani, Cortellazzo & Soatto, FederContribuenti Nazionale, Studio Cataldi

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