Cartelle Equitalia non pagate, cos’è il ravvedimento operoso

Ravvedimento operoso, cos’è

[paragraph_left][block]Cartelle Equitalia non pagate ravvedimento operoso[/block][block]I contribuenti che si sono resi conto di aver commesso un errore nel versamento delle tasse possono usufruire del ravvedimento operoso per fare ammenda e regolarizzare la propria posizione nei confronti del fisco ad un prezzo meno alto del previsto.
Il ravvedimento operoso, in pratica, consente di rimediare all’errore fiscale con la garanzia di un abbassamento delle sanzioni, che si assottigliano in base al tempo trascorso dalla scadenza del termine di pagamento all’autodenuncia del soggetto.[/block][/paragraph_left]

Chi può usufruire del ravvedimento operoso

La legge di stabilità 2015 e la circolare dell’agenzia delle entrate diramata il 9 giugno scorso concordano sul fatto che si può far ricorso al ravvedimento operoso per regolarizzare il pagamento di bollo auto, tasse locali e regionali quali l’Imu, la Tasi e la Tari (il cui acconto doveva essere versato entro il 16 giugno).

Quali tipi di ravvedimento operoso sono previsti

[paragraph_left][block]Ravvedimento operoso Imu Tasi Tari 2015[/block][block]Per Imu e Tasi, il conteggio per usufruire del ravvedimento operoso intermedio parte dalla scadenza dell’ultimo pagamento. Dunque, i novanta giorni che danno diritto ad una sanzione del 3.3% vanno calcolati a partire dal 16 giugno.
Se si sceglie il ravvedimento operoso entro due anni, oppure entro la seconda dichiarazione successiva alla data in cui si è commesso l’errore, la multa prevista è pari al 4.2% più interessi annui. Infine, il ravvedimento operoso che supera il biennio si può sfruttare pagando una sanzione del 5% più gli interessi.[/block][/paragraph_left]

Fonti Blasting News, Corretta Informazione, Equitalia, Forex Info, Il Sole 24 Ore, La legge per tutti

[spacer style=”2″ icon=”9998″] [b_sic_equitalia]